Il tapis roulant di Penelope

Dialogo sul tapis roulant

Due donne sul tapis roulant, non lo stesso.
Due donne con capelli rossi, una più giovane e l'altra meno giovane.
Una parla e l'altra dice "certo".

UNA- Non ne posso più.
L'ALTRA- Certo.


UNA- Me ne voglio andare, non ne posso più di questa città, me ne voglio andare al mare. Sai come sto bene al mare, io?
L'ALTRA- Certo.
UNA- Se fosse per me farei le valigie e tanti saluti. Ma non posso.
L'ALTRA- Certo.
UNA- Ci sono i miei qui, hanno bisogno di me. Non posso lasciarli a quel coglione di mio fratello.

Una, vattene al mare. Fai le valigie e vattene.

Superpotenza femminile.
Sopportazione, sacrificio.
Senza di me non ce la fanno.
Come fate senza di me?
Non posso, devo stare qui.
Mi aspettano, lo aspetto, non posso.

Le donne.
Le donne aspettano, si sacrificano, si immolano a un bene più grande, al bene comune.
Non tutte, ma molte.

Penelope.
Penelope difende la casa, aspetta, cuce, cucina, porta fuori il cane, asciuga il moccio a Telemaco, legge la cronaca estera "il valore d'Ulisse, Ulisse vittorioso", legge la cronaca rosa "Ulisse e Circe si baciano sotto il vischio".
Penelope aspetta, difende la casa.
Torna il marito.
Brava Penelope, grazie Penelope, saggia Penelope.
Un sorriso fatto solo di occhi.
Saggia Penelope, quante volte d'ora in poi con sospiri e smorfie ti lamenterai: "Tu non c'eri, sei tu che te ne sei andato, mi hai lasciato, mi hai abbandonato. Com'era Circe a letto? Hai visto la reggia, il figlio, gli schiavi, le provviste? Se non ci fossi stata io..."

Se non ci fossi stata tu? Cosa sarebbe cambiato?
Tu saresti cambiata, saresti meno acida, più bella, meno rancorosa.
Perché l'hai aspettato?
Potevi andare a farti un giro, un bagno, un viaggio.
No.
Superpotenza femminile. Macchiata di rancore.

"... quel coglione di mio fratello"
"e Circe com'era a letto?"

Signora rossa sul tapis roulant, fai le valigie e vattene al mare.